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Vigneti Villa Franciacorta
Il Borgo

Vigneti

“Passione antica e innovazione. Il metodo che parla della cultura di una terra”

“La terra, la sua composizione, esposizione, salubrità, le viti e la loro l’età, sono il vero patrimonio di un’azienda. Non, quindi, la quantità di ettari, ma la qualità degli stessi!”

Bianchi Roberta

L’azienda agricola Villa Franciacorta ha da sempre deciso di non coltivare solamente uva ma di dare valore alle diverse tipologie di terroir. È per questo che solo 46 ettari sono vitati, a fronte di una superficie totale di 110 ettari. La maggioranza del parco vitato, 38 ettari, si trova a Monticelli Brusati, dove sorge il borgo medioevale. Il restante si trova tra le Tenute di Provaglio, Gussago, Martinello e Roccolo.

Monticelli Brusati

La proprietà è raccolta, senza soluzione di continuità, in un unico lotto, abbracciata dalla collina Delma ad ovest e dalla collina Madonna della Rosa a sud. Ciò che oggi possiamo ammirare è il risultato di milioni di anni di fenomeni ambientali, atmosferici, tellurici che hanno portato a una forte differenziazione fra i vari terreni.

Le origini

A Villa Franciacorta, come testimoniano accreditati studi geo pedologici, il suolo è costituito da argille sedimentarie e marne selcifere stratificate con rocce vecchie di circa 150 milioni di anni, ricche di fossili marini, a testimonianza della presenza primordiale del mare. Non si tratta quindi di terreni di origine morenica, come in buona parte della Franciacorta, ma di terreni vergine, ricchi di minerali provenienti da fossili marini qui racchiusi. Le uve prodotte esprimono ricchezza aromatica, ottima sapidità, gusto raffinato ed i bouquet inconfondibili dei vini, che da oltre sei secoli si producono in contrada Villa.

Caratteristiche Uniche e Zonazione

In epoche remote i contadini erano in grado, attraverso la degustazione del frutto, di capire quali fossero le zone più vocate per la coltivazione della vite, e, non a caso, i borghi sorgevano dove il valore della terra e del frutto da essa generato erano degni di nota.
Alessandro Bianchi dal 1960 confortato da quanto detto da Gabriele Rosa Agronomo di grande fama, sull’inimitabile qualità dei vini di “Monticello”, commissionò studi di zonazione dell’intera proprietà, studi che oggi sono avvalorati non solo da decenni di vendemmie, ma anche da nuove indagini scientifiche ancor più precise, che confermano l’assoluto valore e le caratteristiche uniche e inimitabili dei microterroir più vocati dell’intera proprietà.

I Gradoni: Patrimonio da difendere e tutelare

Il terroir di questo vigneto, unico nel panorama franciacortino, per il suo pregio, è valso il lavoro al quale l’azienda attribuisce maggiore importanza, con uno sforzo incredibile per il rifacimento dei muretti a secco di origine gallica, con una pendenza che raggiunge il 45%. Oltre alle caratteristiche uniche del suolo, l’altro fattore che contribuisce all’unicità dei terreni è l’esposizione a sud con irraggiamento continuo ed ottime escursioni termiche tra il giorno e la notte, derivanti dalle correnti fredde che scendono dalle due valli, Valtrompia e Valcamonica, che di notte ristorano la vite e permettono così di fissare profumi e freschezze. Alcune viti qui presenti vennero riprodotte per clone da quelle già esistenti sui terrazzamenti. Il Cabernet Franc, che verrà preso in seguito in considerazione dal Consorzio, era infatti già presente sui gradoni e qui veniva chiamato dai contadini “burdunsì mager”, piante portate al loro rientro da contadini migrati in Francia.

Vigne di 45 anni

“Dai quarant’anni in poi la vite diventa quasi economicamente insostenibile, richiede tanta cura e produce poco. Quantità e qualità, in materia di vino, come si sa, sono inversamente proporzionali tra loro.”
Era il 1978 quando si producevano le prime 4000 bottiglie di Villa Franciacorta, nello stesso anno venivano appunto piantati altri nuovi vigneti, così ottenuti, studiando inoltre sistemi di allevamento che fossero la massima espressione delle potenzialità dei terreni di questo Borgo Medievale. Oggi, a 45 anni di età i vigneti Ciliegi 1 e 2, riproduzioni attraverso cloni delle vigne vecchie di oltre 40 anni già presenti a Villa Franciacorta nel 1960, hanno dimostrato grande resilienza, avendo superato brillantemente la gelata del 2017 e donato in un anno siccitoso come il 2022, frutti splendidi di dimensioni importanti che hanno espresso ottime acidità e ricchezza aromatica.
Le uve prodotte da questi “tesori vegetali” che sono “rare gemme”, vengono vinificate separatamente, dando origine a vini molto profondi, più materici e con grande potenziale evolutivo, vini di grande qualità e forte impatto emozionale capaci di valorizzare ed esaltare al meglio il terroir, conferma assoluta della validità di tanti anni di ricerca.

La Biodiversità è la ricchezza

35 appezzamenti, abbracciati dalle due colline, 9 nelle altre tenute, tutti diversi fra loro per giacitura dei terreni ed esposizione, sono valorizzati dalla presenza di viti di tipologie diverse, da cloni diversi e diversi portainnesti. Pinot bianco, Chardonnay e Pinot nero le 3 varietà che da sempre Villa Franciacorta considera gli unici importanti tesori da cui hanno origine i suoi preziosi vini.

Provaglio d'Iseo

I terreni a Provaglio d’Iseo, in località Roccolo, fanno parte da sempre della proprietà di Villa Franciacorta. Terreni collinari di origine morenica, composti da materiale fine, limo e sabbia e substrato ghiaioso-ciottoloso, coltivati a Chardonnay, donano frutti che contribuiscono alla ricchezza delle diverse espressioni che ogni singolo appezzamento sa donare.

Tenuta Martinello

Tenuta del ‘500, luogo dei ricordi di infanzia che Alessandro Bianchi decide di regalare alla figlia Roberta, innamorata della rara bellezza del luogo e dell’ottima esposizione dei terreni di pertinenza. Il Martinello ha per buona parte boschi a castagni e querce, e un parco di Ulivi a biologico dai quali si produce olio extra vergine.
I Terreni vitati sono molto fertili con ottima presenza di sostanza organica e substrato ciottoloso.
L'area del Martinello si trova al confine della prima cerchia morenica franciacortina rispetto al baricentro dell'antico ghiacciaio che ha dato origine all'orografia di buona parte del territorio.
Giace con esposizioni diverse ma sempre aperte alla circolazione dell'aria, su un colle dove ciottoli arrotondati, scheletro, sabbia e argilla si intersecano come risultato dell'azione fluvioglaciale. Ne sono testimonianza alcuni grossi massi erratici in Tonalite, uno enorme in particolare, che fa bella mostra di sé nella proprietà, proveniente dai graniti del Parco dell'Adamello in alta Valle Camonica. Ne deriva un substrato a tratti profondo, talvolta più superficiale, ma sempre drenato e asciutto, con equilibrata dotazione calcarea. Interessantissime e sempre presenti le brezze della valle mitigate dal contributo lacustre.
“In questa armonia di interazioni abbiamo identificato i migliori presupposti per l'espressione di un Pinot Nero destinato a divenire un grande Cru.”

Tenuta Ronco Gussago

I terreni di Ronco di Gussago sono in posizione collinare e hanno delle rocce di origine marina e sedimentaria di tipo calcareo con presenza al loro interno di carbonato di calcio. Il suolo che ne deriva porta con sé tutte queste caratteristiche che testimoniano appunto l’origine marina, avvallata peraltro dalla presenza di fauna fossile che comprende ammoniti e belemniti.

I terreni vitati di proprietà, nelle diverse tenute, si trovano tutti in posizione collinare e godono di ottime esposizioni al sole nelle ore diurne che permettono graduali maturazioni ed escursioni termiche giorno/ notte decisamente marcate a garanzia delle ottime freschezze, profumi e a tutela dei patrimoni aromatici.

I diversi topoclimi, i diversi terroir e microterroir, influenzano in maniera diversa la crescita delle piante e la produzione e la qualità che le stesse sono in grado di generare. Tutto questo rappresenta una ricchezza di varietà della materia prima, l’uva, fonte imprescindibile dei vini fortemente identitari di Villa Franciacorta. L’età media del patrimonio vitato è di 25 anni con picchi fino a 45 anni. Tutto questo si traduce in un frutto dalle indiscusse potenzialità e nella scelta, consapevoli del valore di tale patrimonio, di vinificare esclusivamente le uve di proprietà.

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